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Prima di affrontare il tema del recupero crediti giudiziale per le PMI occorre fare alcune premesse.

I crediti da recuperare possono essere suddivisi in due categorie:

  1. Crediti finanziari che sono quelli generati da erogazione di mutui, prestiti e finanziamenti di ogni tipo sia alle imprese che ai consumatori;
  2. Crediti commerciali che invece sono quelli che trovano origine in un rapporto commerciale di fornitura di merce o servizi.

La prima categoria, quindi, riguarda Banche e Società finanziarie di vario genere.

La seconda categoria, invece, è quella che interessa le imprese che erogano servizi o forniscono merci ed utilità (es. le utenze telefoniche) alla Pubblica Amministrazione, ai consumatori e alle altre imprese. Questa tipologia di crediti è quella che ci riguarda più da vicino.

Tanto per i crediti finanziari che per quelli coommerciali il recupero del credito potrà avvenire in via stragiudiziale o attraverso procedure di recupero crediti giudiziale.

Per recupero stragiudiziale si intende l’attività finalizzata a indurre il debitore al pagamento spontaneo. Ciò avviene, in concreto, mediante comunicazioni scritte, solleciti telefonici, ed eventuali visite presso il debitore. Per fornire maggiori dettagli scriverò a breve un articolo dedicato a questo argomento.

Il recupero crediti giudiziale, invece, avviene rivolgendosi all’Autorità Giudiziaria al fine di ottenere la condanna del debitore al pagamento.

Se nonostante la condanna al pagamento il debitore non dovesse adempiere si potranno pignorare i suoi beni per soddisfarsi su di essi.

Recupero crediti giudiziale e stragiudiziale

Di regola si ricorre al recupero crediti giudiziale quando i tentativi per cercare di recuperare le somme in modo amichevole sono falliti.

Naturalmente non sempre è così. Particolari situazioni di urgenza, per esempio la necessità di evitare che un credito vada in prescrizione, possono talvolta rendere opportuno procedere subito per vie legali “saltando” la fase stragiudiziale.

Viceversa è anche vero che spesso la causa, che magari si trascina da anni in Tribunale, viene risolta da un accordo tra le parti. Questo accordo serve a dirimere in modo definitivo la controversia.

In tali casi non sarebbe appropriato parlare di recupero stragiudiziale quanto, semmai, di soluzione bonaria della vertenza. Ciò avviene attraverso un atto di transazione. La transazione è un vero e proprio contratto disciplinato dal codice civile. Di questo però parleremo in un articolo dedicato.

Fatte salve alcune eccezioni, però, il recupero crediti giudiziale rappresenta il rimedio al quale ricorrere quando il credito non è stato recuperato in via stragiudiziale.

Prima di capire quando conviene, o meno, fare azione legale per recuperare un credito, vediamo brevemente come si sviluppa la procedura e quali sono i costi da affrontare.

Le fasi del recupero crediti giudiziale

Lo svolgimento dell’iter dell’azione legale di recupero crediti può essere descritto a grandi linee nei termini seguenti:

  1. Deposito presso il Giudice competente (Tribunale o Giudice di Pace) del ricorso per l’emissione del decreto ingiuntivo contro il debitore;
  2. Emissione del decreto ingiuntivo da parte del Giudice;
  3. Notificazione del decreto ingiuntivo al debitore;
  4. Richiesta formula esecutiva;
  5. Notificazione dell’atto di precetto;

Per non annoiarti con questioni tecniche ho semplificato molto un procedimento che può essere anche estremamente complesso e pieno di varianti.

Basti pensare, per esempio, all’eventuale opposizione a decreto ingiuntivo che fa radicare una vera e propria causa ordinaria con tanto di fase istruttoria, testimoni ecc.

La procedura di recupero crediti giudiziale, poi, non necessariamente parte con un ricorso per decreto ingiuntivo. In alternativa si può notificare al debitore un atto di citazione.

In ogni caso ti prometto che a breve ritornerò sull’argomento approfondendo ogni singola fase processuale.

Se però sei curioso di saperne di più sull’argomento puoi leggerti l’articolo su Porta a Mare. L’articolo risale a diversi anni fa ma i contenuti sono ancora abbastanza attuali.

Quanto costa il recupero crediti giudiziale

La procedura di recupero crediti giudiziale ha sicuramente costi più elevati rispetto a quella stragiudiziale. Infatti alle competenze professionali da riconoscere al professionista ci sono da aggiungere gli oneri necessari a far funzionare la “macchina della Giustizia”.

L’argomento delle spese di giustizia è troppo vasto e complesso per essere liquidato in poche righe. Quindi per il momento ti basti sapere che le voci di spesa che dovrai affrontare per il recupero crediti giudiziale sono essenzialmente le seguenti:

costi azione legale recupero crediti

  1. Contributo unificato
  2. Marche da bollo
  3. Spese di notifica
  4. Imposta di registrazione (solo se il credito è superiore a € 1.033,00)

A queste voci se ne possono aggiungere altre che sono solo eventuali e che sono dipendenti dallo sviluppo dell’iter processuale.

Naturalmente le spese di giustizia variano in misura tabellare rispetto al valore della causa. Sarebbe ingiusto, infatti, far pagare lo stesso contributo per ottenere il recupero di una piccola fattura rispetto a chi agisce per somme molto più rilevanti.

Se vuoi avere un’idea di quanto sia l’importo del contributo unificato da versare in base al valore del credito da recuperare puoi vedere questa tabella. Tieni comunque presente che per il decreto ingiuntivo il contributo unificato è ridotto della metà (l’altra metà la deve pagare il debitore in caso di opposizione).

Quello che è certo, e che anche tu sai benissimo, è che fare causa costa. Certamente costa di più che attivare il recupero crediti stragiudiziale. Tuttavia ci sono dei casi in cui fare l’azione legale di recupero crediti è assolutamente consigliato, se non necessario.

Quando conviene l’azione legale per recuperare un credito

Se sei arrivato a leggere fino a questo punto non è perché ti interessa conoscere la procedura di recupero crediti giudiziale. Per quella ci sono gli avvocati.

La domanda che ti poni è “quando mi conviene affrontare i costi e le incertezze dell’azione legale e quando è meglio lasciar perdere?”. Insomma tu vuoi qualcuno esperto che ti consigli e ti guidi in questa scelta.

Questo consiglio presuppone inevitabilmente una valutazione costi/benefici.

Abbiamo visto, infatti, che il recupero crediti giudiziale impone oneri che non possono essere eliminati e che sono quelli che vanno allo Stato.

Ci sono poi i compensi del professionista che possono essere concordati preventivamente in modo da sapere quali saranno. Sul punto ti invito a leggere la mia pagina dedicata alla nostra politica tariffaria.

Tuttavia ci sono situazioni in cui non puoi evitare il ricorso alla Giustizia. In caso contrario esporresti la tua azienda a gravi rischi. Tra breve ti esporrò i casi in cui fare l’azione legale per recuperare un credito è praticamente necessario.

Non esistono formule matematiche

Torniamo al punto. Devo confessarti che consigliare se fare o non fare causa per recuperare un credito non è mai cosa facile.

Molto spesso mi capita di suggerire al cliente di non fare l’azione legale. Ma rimane il dubbio che forse avremmo potuto recuperare quel credito. Nessuno potrà mai sapere se ho fatto bene o se mi sono sbagliato. Altre volte mi è capitato l’esatto contrario. Con il cliente abbiamo deciso di “fare gli atti” fiduciosi del buon esito del recupero ma strada facendo ci siamo visti arrivare la dichiarazione di fallimento del debitore.

Insomma nessuno possiede la formula matematica per sapere con certezza quando vale la pena correre il rischio di fare un recupero crediti giudiziale. Viceversa nessuno può dire se conviene portare subito il credito in perdita senza timore di sbagliare.

Però posso dirti che secondo la mia esperienza i casi in cui scatta il “semaforo verde” per l’azione legale di recupero crediti sono riconducibili a 4 iazione legale recupero crediti

La casistica

  1.  Quando c’è un piano di rientro non rispettato.

    Capita spesso che l’attività stragiudiziale del professionista del recupero crediti abbia portato il debitore a sottoscrivere un piano di rientro del debito. Purtroppo però non sempre i piani di rientro vengono onorati. In questi casi è possibile fare due cose: negoziare una dilazione ulteriore o richiedere il pagamento in un’unica soluzione. Personalmente sono contrario a rinegoziare i p.d.r. Un debitore che non ha mantenuto gli impegni sarà propenso a “cascarci” di nuovo e quindi il rischio è di non arrivare mai alla fine del piano. Quindi sono propenso a consigliare il cliente di richiedere il pagamento in una sola soluzione del residuo. Poichè è del tutto improbabile  che il debitore sia in grado di pagare tutto e subito l’azione legale si renderà necessaria per ottenere il pagamento del residuo. In tal caso potrà essere ottenuta la provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo con immediata possibilità di procedere a pignoramento.

  2. Quando le informazioni sono positive

    Prima di avviare un’azione legale sarebbe buona norma effettuare delle indagini patrimoniali sul debitore. Le indagini ci permettono di avere un quadro sicuramente più chiaro dello stato del debitore e della sua solvibilità. Da questo punto di vista possono essere assunte informazioni sui suoi beni, sulla sussistenza di eventuali protesti o altri eventi pregiudizievoli nonchè tutti gli estremi anagrafici che occorrono per avviare l’azione. Per quanto riguarda le aziende sarebbe consigliabile avere anche delle informazioni più approfondite sullo stato andamentale dei pagamenti ai fornitori. Inoltre non di rado il funzionario domiciliare del recupero crediti è già in grado, dopo la sua visita al debitore, di darci informazioni utili in merito alla opportunità di adire le vie legali. L’attività svolta sul campo dall’esattore domiciliare, infatti, è molto importante. Le informazioni raccolte dall’esattore, confrontate con i dati emersi dal report informativo possono rivelarsi molto preziose. Se la valutazione di tutte le informazioni darà esito positivo allora via libera con il recupero giudiziale.

  3. Quando il credito è di importo rilevante che non si può evitare l’azione legale

    Ci sono casi in cui il credito da recuperare è di importo molto rilevante. In questi casi, a prescindere dalle informazioni sulla solvibilità del debitore, è opportuno promuovere un’azione legale. Per due motivi principali. Innanzitutto perché il rapporto costi/benefici è sicuramente a vantaggio di questi ultimi, anche se sono solo potenziali. Tieni presente che l’azione legale potrebbe portare anche ad un recupero parziale di liquidità se non proprio all’intero credito. Il secondo motivo è legato alla potenziale responsabilità degli amministratori. Gli amministratori devono avere una gestione diligente della società per evitare azioni di responsabilità da parte degli altri soci. Inoltre se in futuro l’azienda dovesse andare in crisi sicuramente qualcuno verrà a verificare se la gestione è stata corretta. E certamente la mancata cura di un credito importante non sarebbe vista di buon occhio.

  4. Quando occorre per la deduzione fiscale

    Se sei un imprenditore saprai che i crediti fino a 2.500,00 euro possono essere dedotti fiscalmente senza necessità di dare prova dell’insolvenza del debitore. In pratica non devi fornire alcuna pezza d’appoggio all’Amministrazione Finanziaria e questa non potrà eccepire nulla. Se però il credito è superiore alla soglia dei 2.500,00 euro, per essere portato a perdite, occorre provare che lo stesso non è recuperabile. Per farlo ci sono tre modi alternativi. A) la sentenza di fallimento o di altra procedura concorsuale, B) una certificazione di inesigibilità del credito, C) un verbale di pignoramento negativo. Nella maggior parte dei casi, quindi, occorre la procedura di recupero crediti giudiziale per certificare l’incapienza del debitore.

Ricapitolando, quindi, nelle ipotesi appena viste, la procedura di recupero crediti giudiziale è praticamente un passo obbligato.

Certo è, lo ripeto, che nessuno ha la sfera di cristallo per sapere sempre e con certezza se nel caso specifico sia utile o dannoso avviare una pratica legale. Fortunatamente l’esperienza maturata in tanti anni mi aiuta ad indirizzare il cliente quasi sempre verso la migliore soluzione.

Se poi vuoi qualche suggerimento per gestire al meglio i tuoi crediti ed evitare insoluti, ti suggerisco di scaricare gratuitamente il mio e-book 7 segreti per recuperare i tuoi crediti.

Oppure a contattarmi direttamente per ulteriori informazioni.

 

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